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Dal gorgo (2001)

Dal gorgo “Qualcosa che rimane c’è sempre /…legname galleggiante, / un gorgo di parole,/ cantici, bugie, residui: è rottame / che danza e che, sull’acqua, / come sughero c’insegue sguazzando…”. La citazione da La fine del Titanic di Hans Magnus Enzensberger suggella, ma lascia aperta come una ferita nella memoria e nella coscienza, la rievocazione…
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…En passant (2001)

…En passant (…) La chiave del gioco di En passant – acutamente e modestamente definito “Gioco scenico di varia umanità” – è in un frammento di Handke citato nella scheda di presentazione: “in questo andirivieni in cui ciascuno, col tempo, è diventato un puro e semplice camminatore, uno che va per strada, dondolando le braccia,…
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Terra (2000)

Terra (…) Tanti popoli insieme in una performance sul “prendersi cura della terra” secondo l’esortazione del teologo brasiliano Leonardo Boff; con tenerezza, compassione, amore, ironia. Giocando sulle comuni radici di “humanitas” e “humus”. Perché la Terra è “patria” e “matria” di tutti (ancora Boff), e basta uno sguardo complice tra persone di varie latitudini per…
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Barbari (1999)

Barbari (…) La scena intorno appare secca e inaridita, come un prato di periferia pronto ad accogliere nomadi e superstiti da ogni orrore. Uno dei personaggi racconta e rappresenta le acrobazie a cui è costretto quando il terreno è coperto di fango – e non è difficile cogliere la valenza simbolica dì questo racconto, con…
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Strange Angels (1998)

Strange Angels Strani angeli: diversi, estranei, stranieri, invisibili ai più, forse clandestini. Strani angeli si affacciano timidamente, illuminati dalle loro stesse candele, dai tanti bidoni sparsi sulla scena, mentre altri bidoni rotolano minacciosi di qua e di là. Ma ad un tratto eccoli, usciti dai loro rifugi, avanzare smarriti, donne e uomini in carne e…
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Strange Fruit (1997)

Strange Fruit (…) La canzone famosa e bellissima di Billie Holiday, che da un tempo che pare ormai remoto ci parla dei neri d’America impiccati, “strani frutti” che pendono dagli alberi, connota tragicamente la condizione dell’oppresso, dello sfruttato, del diverso. Ma non c’è vittimismo nella rappresentazione che ci viene proposta da questi “diversi” nostri simili,…
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Souvenir (1996)

Souvenir: è notte. La luna disegna arabeschi di luce sulle antiche mura della chiesa. San Francesco al Prato è sempre straordinariamente bella, con i dolorosi segni di bombe e di guerra,l’abside sfondata e aperta – effetto rovinistico – che lascia intravedere il prato esterno. Certi segni di odio e follia sono ancor più struggenti in…
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Imagine (1995)

Imagine (…) Fin dall’inizio, l’allusione: sedici attori multinazionali alle prese con altrettante sedie, in una danza. ironica di posti scambiati, strappati conquistati, cercati disperatamente e quasi sempre senza esito. Da subito si è trattato non di estraneità geografica, ma della condizione camusiana dell’“étranger” a se stesso e agli altri; del “sentirsi straniero”, “altro”, “solo” e…
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