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Babel (2015)

Babel (2015)

Babele non è una maledizione, ma la fortuna del pensiero.

Francois Jullien

Forse Babele non è stata punita. Piuttosto, è stata benedetta da quella furiosa tempesta di lingue che si è abbattuta sulla città e sulla sua torre. Babele da allora è piena di scale, ponti, incomprensioni, incontri, tentativi, danze. Babele è colma di quella tensione, verso l’Altro e verso il cielo, che viene continuamente dirottata dal Caso. Con il Caso si può patteggiare e persino giocare, lo si può accettare o sfidare, ci si può scherzare o brindare.

Nel Caso, comunque, ci si cade (dal latino casus, caduta); e ci si cade sempre, per il solo fatto di essere nati su questa Terra (e il dove e il quando non sono indifferenti).

Gli abitanti di Babel provengono da: Albania, Bangladesh, Cina, Corea del Sud, Costa d’Avorio, Georgia, Germania, Iran, Italia, Mali, Pakistan, Perù, Romania, Senegal, Stati Uniti, Sudan.

“Il senso si disvela proprio nel movimento vorticoso e fascinoso, nella viva bellezza del movimento, nell’accumulo delle improvvisazioni teatrali, delle parole e dei corpi che si inseguono e si perdono e si ritrovano, in sequenze spesso di irresistibile comicità mescolata a una strana inquietudine (…)

E c’è un fantastico finale visionario, luminoso e insieme sottilmente angoscioso, che con la voce di Jim Morrison a rievocare Apocalypse Now sembra voler rendere un omaggio al grande cinema e alla grande musica ribelle degli anni ’70, e insieme a una generazione ribelle che cade e si rialza e non si stanca mai: Tant cadut, tant ialzat, non ci simm ancora stancat… ”. Micropolis-il manifesto 28/7/15

Historikal luck: Non c’e bisogno di oroscopi; bastano delle nozioni elementari di storia e geografia. Immaginate di essere la figlia di una sguattera nel 1610, oppure il figlio di un calzolaio ebreo trecento anni più tardi in Galizia, o per esempio un orfano in Somalia qualche anno fa. Carte particolarmente brutte; prima o poi, infatti, con ogni probabilità morireste di fame o verreste uccisi. Una simile riflessione infligge all’idea di giustizia un colpo da cui si risolleva solo a fatica, ammesso che ci riesca.

Hans M. Enzensberger, Considerazioni del signor Zeta

Di e con: Nouh Ahmed, Kowser Alam, Adnan Asghar, Vincenzo Bonanata, Alessio Bravi, Monica Costantini, Moira De Grisogono, Mohamed Diabate, Perla Dieli, Moussa Doumbia, Henrry Figueroa, Marta Franceschini, Gao Huashao, Arian Imani, Lee Jieun, Aidin Jodeiri, Giorgi Kochua, Merlinda Kurti, Axel Lepper, Christine Lord, Waqas Ali Majeed, Mohammad Ali Montaseri, Waqas Muhammad, Alexandra Niţoaia, Enio Pallaracci, Agnese Panicale, Ilaria Pigliautile, Walter Pituello, Anna Poppiti, Zhou Qiaoqiao, Shadan Salami, Jhans Serna Rayme, Aliou Tall, Carlotta Träger, Giulia Venturi, Luca Viviani, Wang Yuan, Chen Yunan.

Regia: Danilo Cremonte

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